Due giorni dedicati all’ambiente, il 21 e il 22 marzo sono rispettivamente la giornata mondiale delle Foreste, che coincide con l’ingresso della primavera, e quella dell’Acqua. Due appuntamenti per due elementi fondamentali della biosfera che, tra l’altro, sono determinanti per il contrasto ai mutamenti climatici.
L’Italia, ad esempio, è ricca di boschi e foreste che costituiscono un patrimonio naturalistico inestimabile. Nel nostro paese abbiamo 820mila ettari di boschi e foreste nei parchi italiani che svolgono funzioni ecosistemiche fondamentali, fra queste l’assorbimento di 145 milioni di tonnellate di CO2 eq./anno. Un contributo non da poco, almeno nel nostro continente, contro l’inquinamento.
Di vitale importanza anche la giornata dell’acqua, bene comune fondamentale per la vita in tutto il pianeta. Siccità e desertificazione, indotte da mutazioni climatiche e inquinamento, sono fenomeni in crescita che determinano non solo danni ambientali, ma anche crisi economiche, sociali e migratorie.
In tempi tragici di guerra, con il conflitto in Ucraina alle porte d’Europa, è utile ricordare, come ha fatto l’UNEP (il programma ambientale ONU) il “danno ambientale collaterale” che le guerre determinano sia alle foreste, con incendi e distruzione da bombardamenti e disboscamenti, che all’acqua, con la distruzione e la deviazione di sorgenti, torrenti e corsi d’acqua e con la devastazione dei sistemi idrici urbani e rurali. Senza calcolare i danni da inquinamento dovuto alle varie tipologie di esplosivi ed infiammabili utilizzati nella follia bellica.