C’è la storia di Joe e Birba, il cartone di Nina e Carmen, non sono personaggi inventati ma nomi attribuiti ad esemplari di d Capovaccaio, un rapace in grave rischio di estinzione. Le immagini mostrano i primi voli in libertà e i tracciati gps delle loro rotte migratorie, che dall’Italia portano all’Africa sub-sahariano, dopo aver sorvolato il Mar Mediterraneo e attraversato il deserto. Questo e tanto altro è raccontato nei video realizzati dal progetto europeo Life Egyptian Vulture di cui Federparchi è partner. Due i video disponibili online a cura di Enel Comunicazione: uno descrittivo, sull’attuazione del progetto, e un simpaticissimo cartone animato. Quest’ultimo ha come protagonisti due falchetti, Nina e Carmen, che tra gag e battute raccontano con semplicità e divertimento le caratteristiche del Capovaccaio, le azioni di tutela del progetto Life e l’attività del Centro Rapaci Minacciati.
Tra le azioni che si svolgono nell’ambito del Life Egyptian Vulture - che hanno coinvolto diverse aree protette in Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia - vi è l’assistenza alla riproduzione delle coppie, il tracciamento gps, la cura degli animali feriti e recuperati e la messa in sicurezza degli elettrodotti su cui spesso si posano e ove, a volte, restano folgorati.
In Italia il Capovaccaio era abbastanza diffuso fino agli anni cinquanta, quando si contavano oltre centocinquanta coppie. A causa dell’uso indiscriminato di bocconi avvelenati (legale fino alla fine degli anni ‘60), della forte riduzione degli allevamenti bradi con nuove norme sanitarie che hanno previsto il recupero dei cadaveri e degli atti di bracconaggio, il numero delle coppie si è ridotto a 15. Oggi il progetto di recupero sta producendo risultati positivi a tutela di una specie in grave rischio di estinzione.