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Tagliati con un colpo di spugna 80 milioni ai parchi, dov’e’ la svolta green?

Nota della Giunta Esecutiva di Federparchi

( 06 Luglio 2021 )

I fondi già stanziati per il programma “Parchi per il Clima”  e nella disponibilità  del ministero del Ministero della transizione ecologica, (circa 80 milioni di €) sono stati improvvisamente dirottati nel fondo destinato al contenimento degli aumenti delle bollette energetiche. Colpo di scena clamoroso e doloroso per i parchi nazionali e le aree marine protette, in prima fila nella battaglia per la tutela della biodiversità e della sostenibilità, e un clamoroso paradosso  per cui fondi destinati al contenimento dei mutamenti climatici verrebbero dirottati a sostegno dei combustibili fossili, che sono la causa dell’incremento del prezzo dell’energia.

Vi è inoltre un secondo aspetto di tutto rilievo. Per la prima volta  il Ministero si era mosso con largo anticipo,  coinvolgendo ed attivando gli enti parco e le aree marine protette. Il primo giugno si è svolta una riunione plenaria che di fatto aveva tracciato le linee di intervento per il 2021 per le azioni di contrasto ai cambiamenti climatici nelle aree protette. Da quella data, per un mese, amministratori e tecnici dei parchi hanno lavorato per preparare  documenti e schede, sono stati incontrati amministratori locali, associazioni, esperti.

E ora, con un colpo di spugna improvviso viene cancellato tutto. Il decreto è del 30 Giugno e, sinceramente, non sappiamo come interpretare le dichiarazioni che il ministro Cingolani ha rilasciato alla “Stampa” uscita il successivo 1 Luglio.

“…. Dovremo far pagare molto la CO2 con conseguenze, ad esempio, sulla bolletta energetica….”.

La domanda è: il ministro non lo sapeva che il giorno prima con un decreto il governo aveva fatto l’esatto contrario e che quindi la sua opinione non aveva avuto nessuna influenza?

Nel PNRR il governo ha destinato lo 0,04% dei fondi per aree protette e biodiversità, ignorando completamente le indicazioni dell’Unione europea nella strategia per la biodiversità 2030.

Abbiamo registrato nei giorni scorsi  l‘ennesima  apertura di una procedura d’infrazione in campo ambientale ed in particolare sulla biodiversità, relativamente ad inadempienze inerenti la direttiva “habitat”.

In conclusione se questo governo ritiene che aree protette e biodiversità siano materie irrilevanti per l’Italia e che dalla mattina alla sera si può cancellare uno stanziamento di 80 milioni destinato al contenimento delle emissioni per favorire l’utilizzo di fonti fossili, di quale transizione ecologica parliamo?

Successivamente, all'agenzia AdnKronos, il presidente di Federparchi, Giampiero Sammuri, ha replicato al Ministro sulla natura dei fondi  revocati ai parchi:

PARCHI: FEDERPARCHI SU TAGLIO FONDI, 'COME SI FA A DIRE CHE NON SONO SOLDI DEL MITE?** = Roma, 7 lug. - (Adnkronos) - "Come si fa a dire che non sono soldi del Mite? E' assurdo. Proprio questa mattina dalla direzione generale per il patrimonio naturalistico del Mite è arrivata la nota ufficiale che ci informa che questi soldi (circa 80 milioni euro) non ci sono più". Così all'Adnkronos, Giampiero Sammuri, presidente di FEDERPARCHI commenta le parole del ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, sui fondi già stanziati per il programma 'Parchi per il Clima' dirottati nel fondo destinato al contenimento degli aumenti delle bollette energetiche previsto dal dl 99 entrato in vigore il 30 giugno. Proprio questa mattina, infatti, a margine di Ecoforum, il ministro ha dichiarato: "Posso garantire che non c'è un solo euro del ministero della Transizione ecologica che doveva andare ai parchi che viene spostato su queste compensazioni. Poi, nell'ambito delle misure che il Mef sta facendo per aiutare questa compensazione, se ci fosse qualche misura originariamente pensata per i parchi, onestamente non lo so. Non è roba del Mite". "Questi - spiega Sammuri - sono i cosiddetti soldi delle aste. In pratica le aziende che emettono Co2 devono pagare questi fondi che vanno reinvestiti nel discorso del contenimento climatico. I fondi vengono riscossi tutti dal Mef ma una parte, stabilita per legge, va al Mite che li utilizza per interventi di riduzione delle emissioni. I soldi dunque transitano dal Mef ma sono del Mite". Secondo Sammuri "il fatto è clamoroso perché il Mite ci aveva detto che avevamo a disposizione queste risorse e proprio un mese fa c'è stata una riunione con il ministero e tutti parchi. Si stava dunque lavorando alle progettazioni per poter accedere a questi fondi per interventi di abbattimento della Co2". Insomma, la macchina si era già messa in moto. (Ler/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 07-LUG-21 14:07 NNNN 

Foto: Archivio Parco Nazionale Arcipelago Toscano, isola  di Pianosa

Tagliati con un colpo di spugna 80 milioni ai parchi, dov’e’ la svolta green?
Tagliati con un colpo di spugna 80 milioni ai parchi, dov’e’ la svolta green?
 
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