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Torrenti di vita in Val Grande, alla scoperta degli abitanti dell’acqua

Molto partecipata, nonostante il maltempo, l’iniziativa nell’ambito della rassegna Park to park”.

( 25 Maggio 2023 )

Alla scoperta degli abitanti dell’acqua, con un focus sul gambero di fiume, questo il tema dell’iniziativa “Torrenti di vita” che si è svolta il 24 maggio  a Ornavasso, in occasione della giornata europea dei parchi. Il comune è fra quelli che hanno chiesto di entrare a far parte del parco nazionale della Val Grande che ha organizzato l’evento in collaborazione con Federparchi, nell’ambito della rassegna “park to park” per le celebrazioni dei due parchi centenari, il Gran paradiso e quello di Abruzzo Lazio e Molise.

In apertura i saluti del sindaco  Filippo Fulgosi, l’intervento del presidente del parco Luigi Spadone che ha illustrato il significato della Giornata europea  dei parchi e l’importanza del sistema delle aree protette, e il presidente del parco del Gran Paradiso Italo Cerise che si è soffermato sulle celebrazioni dei cento anni dei parchi.  Nel corso dell’evento è stato anche presentato il libro “l’Italia dei parchi” pubblicato sempre  nell’ambito del centenario.

L’iniziativa è stata molto partecipata, nonostante la pioggia battente oltre sessanta persone hanno ammirato le immagini del fotografo naturalista  Marco Colombo che ha presentato le foto sui segreti degli abitanti dei corsi d’acqua del parco e  ascoltato  l’approfondimento sul gambero di fiume autoctono. La responsabile della promozione e conservazione del parco, Cristina Movalli, ha infatti dettagliatamente illustrato gli interventi di conservazione e tutela messi in atto dal parco per questa specie particolare, oggetto anche del progetto europeo “Idrolife”.

Colombo, in una intervista sui canali social del parco della Val Grande  ha così sintetizzato l’importanza dei “torrenti di vita”: “Le acque dolci ospitano una biodiversità incredibile e purtroppo si annoverano tra gli ambienti più minacciati del pianeta, perché da sempre l'uomo ci vive accanto e le sfrutta. Eppure, basterebbe osservare pozze e cascatelle per accorgersi di una grande quantità di invertebrati, come larve di insetti che da adulti saranno alati, molluschi dalle conchiglie simili a quelle delle patelle marine, rane mimetiche e pesci come lo scazzone, che ha grandi pinne pettorali a ventaglio.

Il gambero di fiume italiano è una specie bioindicatrice perché necessita di ambienti ben conservati dal punto di vista chimico-fisico delle acque, ma anche dell’alterazione dell’alveo e di una serie di altri fattori. Lui è garante di buona qualità dei ruscelli. Tra le minacce principali, oltre alla perdita di habitat, si annoverano l’introduzione di specie alloctone e il bracconaggio.”

da sx: Movalli, Spadone, Cerise e Colombo
da sx: Movalli, Spadone, Cerise e Colombo
 
locandina evento
locandina evento
 
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