“Quest’anno la Giornata mondiale delle zone umide è dedicata alla loro funzione per il benessere umano. E’ ormai scientificamente provato che il contatto con la natura aumenta le difese immunitarie e contribuisce al benessere sia fisico che psicologico delle persone. - lo afferma il presidente di Federparchi Luca Santini - In questo le aree naturali protette, di cui le zone umide sono un tassello fondamentale, danno un contributo rilevante con i loro ecosistemi tutelati. Un motivo in più per spingere tutti i soggetti coinvolti ad accelerare il percorso per raggiungere gli obiettivi europei 30x30; ossia del 30% di territorio protetto entro il 2030. La conservazione della natura non è solo protezione degli habitat, ma anche un contributo per la salute umana e per uno sviluppo sostenibile”
Laghi, stagni, paludi, torbiere, bacini naturali e artificiali, caratterizzati da modesta corrente o acqua stagnante, ricche soprattutto di invertebrati, sono alcune delle principali tipologie delle zone umide definite dalla Convenzione internazionale di Ramsar, che prende il nome dalla località in Iran dove il 2 febbraio 1971 fu siglata l’intesa. Dal 1966 il 2 febbraio è la Giornata mondiale delle Zone Umide.
Le zone umide d’importanza internazionale ad oggi inserite nell’elenco ufficiale di siti della Convenzione di Ramsar per l’Italia sono 57, a cui vanno aggiunti ulteriori 9 siti individuati da Decreto Ministeriale in attesa di designazione ufficiale da parte del Segretariato della Convenzione internazionale. Pertanto sono complessivamente 66 siti Ramsar italiani istituiti e in istituzione e coprono 79.826 ettari(dati ISPRA).
Quest’anno il tema scelto è “Zone umide e benessere delle persone“. La Convenzione di Ramsar ha anche individuato i sette benefici che giungono dalla tutela e salvaguardia delle zone umide, sempre più a rischio: