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Consumo di suolo: grave, ma nei Parchi centrali c'è la ricostruzione post sisma

Dal rapporto Ispra la conferma che nelle Aree protette è minimo rispetto alla media nazionale

( 17 Luglio 2018 )

Il consumo di suolo è un fenomeno grave che va arginato quanto prima in tutto il Paese.  Nei dati presentati oggi dall’ISPRA si fa riferimento anche a quello nelle Aree protette; numeri che confermano  come, in queste, il consumo sia a livelli minimi rispetto alla media nazionale. Va fatta attenzione, inoltre,  alla “maglia nera della trasformazione” per il Parco dei Monti Sibillini e del Gran Sasso Laga dove si registra la percentuale più alta di incremento di consumo di suolo. I numeri sono assolutamente corretti, ma è bene tener presente, come giustamente scritto nello stesso report dell’ISPRA che “gran parte dei cambiamenti sono costruzioni dovute ad opere successive al sisma”. Infatti sono tanti i comuni colpiti che ricadono nei confini dei  due Parchi, basti pensare a Visso, Ussita, Castelluccio. In questi casi il consumo di suolo è dovuto largamente alle piattaforme per le SAE, le “casette” provvisorie, moltissime ancora in via di realizzazione e ad opere connesse alla ricostruzione. Per i Sibillini e il Gran Sasso–Laga  parliamo di interventi necessari e indispensabili, di servizi al territorio per  garantire un alloggio a quanti hanno vissuto la tragedia del terremoto.  Quei numeri sono dovuti, purtroppo,  ad eventi eccezionali e drammatici a cui bisogna far fronte per mantenere e ricostruire (anche dal punto di vista urbanistico e su terreni stabili)  le comunità smembrate.

Lo dichiara il presidente di Federparchi Giampiero Sammuri commentando il rapporto ISPRA presentato oggi

 
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