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Le aree protette lombarde chiedono che i parchi regionali entrino nel programma di finanziamento nazionale

Federparchi Lombardia e 18 parchi lombardi scrivono al Ministro della Transizione Ecologica per un sostegno duraturo alle attività degli Enti Parco regionali

( 15 Luglio 2021 )

Le aree protette della Lombardia si sono unite nella richiesta a Roberto Cingolani, Ministro della Transizione Ecologica, di riconoscere, e quindi finanziare, gli Enti Parco regionali all’interno della legge quadro sulle aree protette n.394/91.                

Nell’ottica di ottenere un sostegno efficace e duraturo alle attività economiche e sociali delle aree protette regionali, la richiesta dei parchi lombardi è quella di inserire nel programma di finanziamento nazionale anche il sistema dei parchi regionali, fondamentale per soddisfare i bisogni ambientali, sociali e culturali delle nostre comunità, promuovere lo sviluppo locale e il turismo sostenibile.

Solo il sistema parchi della Lombardia è costituito da 24 parchi regionali e 449 aree protette tra PLIS, riserve naturali statali, riserve naturali regionali, monumenti naturali e siti Rete Natura 2000; realtà che svolgono un ruolo fondamentale nella valorizzazione della biodiversità e nella cura del nostro territorio, nella tutela della biodiversità e dello sviluppo sostenibile.

“La pressione antropica nelle aree protette locali si è intensificata in questo periodo pandemico, i parchi hanno bisogno di adeguare le proprie infrastrutture per accogliere i cittadini e per valorizzare gli ecosistemi naturali di cui sono custodi e promotori”, dichiara Marzio Marzorati, Coordinatore di Federparchi Lombardia e presidente di Parco Nord Milano, “Stiamo vivendo un grande cambiamento e i parchi regionali sono pronti a raccogliere la sfida e ad avviare in tempi brevi progetti per migliorare la fruizione ma occorre il supporto costante e duraturo del Governo. I parchi sono il cuore del nostro benessere e offrono condizioni indispensabili al turismo sostenibile, ma anche alle produzioni agricole di qualità, e sono soprattutto il presidio per la tutela del territorio e la risposta alla sfida climatica. Fanno parte a tutti gli effetti della rete di tutela e valorizzazione naturale a livello nazionale e devono essere considerati come Parchi nazionali di interesse regionale. I parchi non sono da considerarsi un costo ma un investimento per il nostro futuro, avendo la capacità di produrre lavoro e di fornire servizi ecosistemici indispensabili alla nostra sopravvivenza”.

Dopo il rinnovato impegno del governo a finanziare “Parchi per il Clima”, la Transizione Ecologica che il nostro Paese deve affrontare per garantire la ripresa economica non può lasciare indietro i parchi regionali il cui lavoro di promozione degli ambienti naturali, del turismo capace di sviluppo locale e dell’agricoltura di qualità, merita di essere valorizzato e supportato insieme ai parchi nazionali italiani. Oggi i parchi regionali sono un anello fondamentale del sistema di tutela della biodiversità, di sviluppo economico e sociale delle aree interne e delle zone metropolitane. Lo dimostrano le aree Natura2000 che sono presenti nei loro territori; sono una risposta alla crisi climatica e al bisogno di verde sempre più presente nelle nostre comunità.

"Il PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza - si basa, come sentiamo da mesi a detta di tutti gli esponenti del Governo, sulla sostenibilità ambientale. Ne deriva che i parchi - che si sono dimostrati, soprattutto dopo la pandemia, essenziali per il turismo di prossimità e per rafforzare il legame tra cittadini e aree verdi - sono strategici per l'adozione di politiche coerenti con il futuro prossimo dell'Italia”, dichiara Cristina Chiappa, vice coordinatrice di Federparchi Lombardia e presidente del Parco del Ticino. “Chiediamo semplicemente che alle parole seguano i fatti. Transizione Ecologica significa esattamente e soprattutto questo: significa non dimenticare Enti come i parchi regionali. Chiediamo perciò di rispettare gli impegni che il Governo italiano ha assunto di fronte all'Unione Europea, erogatrice dei 248 miliardi di euro destinati al nostro Paese. È fondamentale che i parchi regionali lombardi ricevano finanziamenti del più importante piano economico di rilancio mai varato".

L’elenco delle aree protette che hanno aderito alla richiesta al Ministro Cingolani:

Parco Nord Milano, Parco del Ticino, Parco Oglio Nord, Parco dell’Adamello, Parco Orobie, Bergamasche, Parco Pineta, Parco Valle Lambro, Parco Campo dei Fiori, Parco Orobie Valtellinesi, Parco Agricolo Sud Milano, Parco Grigna Settentrionale, Parco Adda Sud, Parco del Mincio, Parco Montevecchia Curone, Parco Alto Garda Bresciano, Parco Adda Nord, Parco del Serio, Parco Groane e della Brughiera Briantea.

Foto Parco Nordo Milano

Foto Parco Nord Milano
Foto Parco Nord Milano
 
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