E’ stato un confronto positivo quello che si è svolto tra la Federparchi e le forze politiche che hanno risposto all’appello lanciato dalla Federazione per il rilancio delle aree naturali protette. Nonostante i numerosi impegni dei partiti per la campagna elettorale, è stato possibile confrontarsi sui sei temi messi in campo dalla rappresentanza dei parchi e che riguardano: la governance; le norma vecchie e da ammodernare; l’uso congruo dei fondi disponibili; l’obiettivo UE 30% di territorio protetto entro il 2030; le gestione della fauna selvatica, degli ungulati e delle specie aliene invasive; la necessità di connettere i parchi nazionali con quelli regionali.
Tutti gli interlocutori hanno rimarcato la fondatezza delle questioni messe sul tappeto e la condivisione delle possibili azioni da mettere in campo al fine di valorizzare al meglio il meraviglioso patrimonio di bellezze naturali e di biodiversità custodito dai parchi e rendere più efficace ed efficiente l’azione degli enti gestori delle aree protette.
Il 31 di agosto la Federparchi aveva lanciato la “Lettera aperta” a tutte le forze politiche per sollecitare attenzione su temi della conservazione della natura e della tutela della biodiversità, rimarcando come questi siano strettamente legati con la necessità di mettere in atto strategie di adattamento e contrasto ai mutamenti climatici nonché come i parchi possano ulteriormente contribuire a diffondere modelli di sviluppo sostenibile per i territori e le comunità.
Le delegazioni della Federparchi hanno incontrato, nell'ordine e singolarmente, Sergio Costa del Movimento 5 Stelle; l’on. Tommaso Foti di Fratelli d’Italia; l’on. Silvia Fregolent di Italia Viva (Iv-Azione); l’on. Chiara Braga del Partito Democratico; il sen. Francesco Bruzzone della Lega.
Gli incontri si sono svolti tutti in un clima di cordialità e confronto aperto e costruttivo. Particolare attenzione è stata posta sui temi dell’efficienza degli enti di gestione anche attraverso i rinnovi puntuali della governance, allo snellimento delle burocrazia ed al potenziamento del personale, alla gestione delle specie aliene e invasive, mentre un’ampia convergenza si è avuta sulla importanza di connettere i parchi regionali con il sistema nazionale dei parchi e delle aree marine protette, visto che al momento, dal punto di vista istituzionale, queste componenti non comunicano.
Federparchi ringrazia tutti gli interlocutori per la disponibilità mostrata e l’impegno a proseguire il confronto appena sarà insediato il nuovo Parlamento.