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IUCN a Cop28: unire gli sforzi per contrastare i mutamenti climatici e la perdita di biodiversità

La lettera dei sette presidenti delle Commissioni mondiali IUCN alla Cop28 di Dubai: sono due facce della stessa medaglia, un pericolo per il futuro dell’uomo.

( 06 Dicembre 2023 )

i 7 presidenti delle Commisisoni mondiali IUCN hanno inviato una lettera aperta a tutti i partecipanti della Cop28 di Dubai. Qui il testo:

La 28a Conferenza delle Parti (COP28) della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici a Dubai arriva in un momento critico. A fronte di una finestra di opportunità che si riduce rapidamente, dobbiamo superare due delle sfide più significative per le società umane: il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità. Sono questioni inseparabili, interdipendenti. I nostri attuali approcci non sono all’altezza di ciò che le prove scientifiche indicano come necessari per affrontarli.

Questo compito è fondamentale per la missione dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN): influenzare, incoraggiare e assistere le società di tutto il mondo a conservare l’integrità e la diversità della natura e  garantire che qualsiasi uso delle risorse naturali sia equo e sostenibile.

In qualità di sette presidenti eletti della Commissione mondiali della IUCN, rappresentiamo oltre 15.000 scienziati, studiosi, politici, economisti, avvocati e altri esperti che lavorano su questioni relative alla nostra missione. Per la prima volta scriviamo collettivamente perché la COP28 rappresenta non solo un’opportunità per valutare i nostri progressi, ma per lanciare un profondo invito all’azione. Dobbiamo adottare un approccio olistico che riconosca l’interdipendenza tra la crisi climatica e quella della perdita di biodiversità.

Risolvere queste sfide richiede sforzi coraggiosi e innovativi, saldamente ancorati alla scienza e ai principi di giustizia ed equità. Al centro del necessario approccio globale per gestire i processi in corso c’è la necessità  di riconoscere che il destino del nostro pianeta non è solo nelle mani dei governi e delle istituzioni, ma anche nelle azioni del settore privato, degli individui e dei cittadini.  La responsabilità ricade su tutti noi.

Quattro elementi chiave dovrebbero guidare i dibattiti alla COP28 e oltre su come progettare e implementare soluzioni innovative contro la perdita di biodiversità e il cambiamento climatico.

Connessioni

Queste sfide richiedono sforzi coerenti e integrati da parte dei governi a tutti i livelli e in tutti i settori; istituzioni multilaterali e bilaterali; comunità; imprese; scienziati e altri soggetti,  devono impegnarsi  tutti per limitare il riscaldamento globale a un massimo di 1,5°C, conservare e utilizzare in modo sostenibile la biodiversità e ripristinare gli ecosistemi degradati. Solo considerando il clima e la biodiversità come parti della stessa sfida  sistemica – che include anche le azioni, le motivazioni e le aspirazioni delle persone – possiamo sviluppare soluzioni efficaci che massimizzino i benefici minimizzando i rischi.

Integrità degli ecosistemi

Dobbiamo mantenere, migliorare e ripristinare l’integrità degli ecosistemi. Sostenere ecosistemi sani è essenziale per arrestare il declino della biodiversità e l’estinzione delle specie e per mantenere i servizi ecosistemici che sono alla base del benessere umano. Interventi  ambiziosi basati sulla protezione del territorio e  degli oceani sono fondamentali per proteggere e gestire in modo sostenibile gli ecosistemi, tali azioni hanno inoltre benefici anche per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici e gli obiettivi di conservazione della biodiversità. Tali sforzi possono aiutare a contenere l’aumento della temperatura a 1,5°C, a condizione che tali azioni integrino – e non sostituiscano – ambiziose riduzioni delle emissioni da combustibili fossili, processi industriali e cambiamenti di uso del suolo.

Trasformazione

Affrontare la biodiversità e la crisi climatica richiede cambiamenti sistemici nel modo in cui viviamo, cambiamenti che possono essere raggiunti solo attraverso azioni rapide e di vasta portata in tutti i settori, con una portata e una velocità mai tentate prima. Tutti gli attori, privati ​​e pubblici, dovrebbero programmare interventi  a tutela della biodiversità, per ridurre rapidamente le emissioni di gas serra e gli impatti dei cambiamenti climatici e avere l’obiettivo di uno sviluppo sostenibile. E’ necessario indirizzare la società verso una visione positiva, per una qualità della vita in armonia con la natura. I governi hanno la responsabilità di adottare e far rispettare le leggi che regolano tali trasformazioni in modo equo, giusto ed efficace.

Urgenza

La finestra di opportunità per affrontare il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità è ancora aperta, ma si sta chiudendo rapidamente. Raggiungere l’obiettivo di proteggere il 30% delle aree terrestri e marine della Terra entro il 2030, come adottato dalle parti con la Convenzione Globale sulla Biodiversità alla fine del 2022, richiede un significativo incremento delle aree protette in soli sette anni e sarà quasi impossibile senza una maggiore collaborazione di tutti i soggetti interessati, con accordi internazionali sulla tutela della biodiversità per i contrasto al cambiamento climatico.

Le questioni trasversali, le politiche intersettoriali e i quadri normativi sono aree in cui forti sinergie potrebbero contribuire a un cambiamento sociale trasformativo, come ad esempio  tra le strategie di sviluppo sostenibile dell’ONU e quelle sui cambiamenti climatici.

Se da un lato i delegati della COP28 dovrebbero riconoscere queste sinergie, dall’altro devono anche prestare attenzione ai possibili conflitti tra la conservazione della biodiversità e la mitigazione dei cambiamenti climatici. In particolare, devono garantire che la cruciale transizione verso l’energia verde non vada a scapito della biodiversità. Ad esempio, la costruzione di impianti solari in ecosistemi fragili o in habitat naturali sensibili o in aree boschive potrebbe essere disastroso per molti ecosistemi e specie. I parchi eolici, le dighe idroelettriche, l’estrazione in acque profonde di minerali da utilizzare nelle batterie e altre infrastrutture energetiche pongono sfide simili.

Non possiamo risolvere un problema creandone altri. Un’attenta ubicazione dei progetti energetici può ridurre notevolmente l’impatto sulla biodiversità e contribuire comunque alla transizione energetica verde.

Le politiche precedenti hanno affrontato i problemi del cambiamento climatico e della perdita di biodiversità in modo autonomo una dall’altra. Le politiche che affrontano le sinergie tra la mitigazione della perdita di biodiversità e il cambiamento climatico, considerando anche il loro impatto sociale, offrono invece l’opportunità di massimizzare i benefici collaterali e aiutare a soddisfare le aspirazioni di sviluppo per tutti.

Manuel Pulgar-Vidal, presidente Commissione IUCN crisi climatica

Sean Southey,  presidente Commissione IUCN istruzione e comunicazione

Angela Andrade,  presidente Commissione IUCN gestione degli ecosistemi

Kristen Walker-Painemilla, presidente Commissione IUCN politica ambientale, economica e sociale.

Jon Paul Rodríguez, presidente Commissione IUCN tutela delle specie

Christina Voigt,  presidente Commissione mondiale IUCN diritto ambientale

Madhu Rao, presidente Commissione IUCN aree protette.

Link IUCN

IUCN a Cop28: unire gli sforzi per contrastare i mutamenti climatici e la perdita di biodiversità
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