“Occorre un cambiamento culturale utilizzando le parole nel modo corretto quando si dibatte di tutela della biodiversità. Spesso si crea uno scontro fra i termini ‘protezione’ e ‘sfruttamento’. Io parlerei piuttosto di dicotomia fra “conservazione” e “utilizzo”, che significa poter intervenire sulle risorse naturale salvaguardano gli equilibri ecosistemici.” E’ partito da questa riflessione l’intervento del presidente di Federparchi Luca Santini al Festival della Soft Economy, promosso da Fondazione Symbola.
“Il bosco e la foresta (che sono due cose diverse) - ha proseguito - sono importanti non solo per la biomassa legnosa, che pure ha un suo valore, ma anche per quelli che inizierei a chiamare come “benefici” ecosistemici (invece di ‘servizi’): pensiamo al benessere che bosco e foresta offrono all’uomo in termini di salute e benessere.”
Il presidente di Federparchi, nonché presidente del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, ha poi precisato: “Anche nelle aree protette si possono effettuare prelievi di legno, purchè siano pianificati e svolti in modo da migliorare sia i boschi che le foreste.”
Sulla filiera del legno Santini ha poi sottolineato: “Ben venga la valorizzazione della filiera del legno, purchè guardi in avanti puntando sulla qualità, penso all’uso del legno per costruzioni piuttosto che per l’energia (a meno che quest’ultima non preveda impianti solo a chilometro zero)”.
Infine il concetto-chiave: “In conclusione ribadisco che il patrimonio forestale è un settore strategico per l’Italia, ed è stato un errore averlo frazionato, amministrativamente fra le varie Regioni, ognuna delle quali segue una sua linea. Serve una strategia forestale di lungo periodo, in capo allo Stato, guidata da una visione e da un’unica regia".
La XI Edizione del Festival della Soft Economy di Symbola, dal titolo “La sfida territoriale. Geografie e strategie contro le crisi climatica e demografica”, si svolge dal 16 al 18 novembre a Treia (Mc).
L’appuntamento ha l’obiettivo di elaborare una visione del territorio nazionale che parta dalla consapevolezza degli impatti sempre più evidenti e dei rischi sempre più gravi conseguenti alle crisi climatica e demografica. Una visione e una strategia del territorio a partire da quel 66% di superficie nazionale montana dove maggiori sono i rischi causati dall’incrocio tra crisi climatica e demografica.
Luca Santini ha partecipato alla sessione mattutina di venerdì 17, dal titolo: "Il richiamo della foresta, La Strategia Forestale Nazionale e il Cluster Italia Foresta Legno".