Il 3 marzo è la giornata ONU della fauna e della flora selvatica (World Wildilife Day) che mira a sensibilizzare sulla necessità di tutelare gli ecosistemi come fattori indispensabili per l’equilibrio ambientale. Il sistema italiano delle aree naturali protette è in prima fila per la tutela della biodiversità; la conservazione della natura costituisce infatti la ‘mission’ primaria dei parchi.
Oggi mutamenti climatici, perdita di habitat e specie aliene invasive costituiscono le principali minacce alla biodiversità. Uno dei principali strumenti per un’azione efficace di tutela della biodiversità è costituito dalle Liste Rosse della IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura) di cui Federparchi cura il segretariato del Comitato italiano. Le Liste Rosse individuano sia a livello mondiale che a livello locale - per i paesi come l'Italia in grado di redigerle - le specie a rischio, classificandole per livello di pericolo.
Lo scorso mese di dicembre è stato pubblicato il secondo volume della Lista Rossa dei vertebrati italiani, un aggiornamento di quella realizzata nel 2013. La metodologia IUCN impone infatti la verifica delle valutazioni entro i dieci anni successivi alla prima stesura.
Su 700 specie vertebrate oggetto di analisi, quelle in pericolo critico sono risultate in totale 40. Di queste quelle che si sono aggravate rispetto alla valutazione del 2013 sono: la Savetta, il Carpione del Garda, il Temolo adriatico, il Geotritone del sarrabus, il Mignattino comune, l’Orecchione sardo.
Entrano nella valutazione di “pericolo critico” (prima assenti per carenza di dati o non valutati): lo Squalo volpe, la Trota mediterranea, il Falco pescatore, il Voltolino, lo Schiribilla. Le specie classificate “in pericolo” sono 65.
Per approfondimenti sulle Liste Rosse vai su www.iucn.it liste-rosse-italiane