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Ripristino della natura, il Consiglio della Ue approva la legge.

Il regolamento per la lotta al degrado degli habitat è immediatamente operativo

( 17 Giugno 2024 )

 

Via libera al regolamento europeo  sul ripristino della natura, l’insieme delle regole volte a riportare almeno il 20 per cento delle terre e dei mari europei allo stato originale entro il decennio. Un’approvazione in via definitiva arrivato su filo di lana.

Nel voto si registra il voto contrario dell’Italia, che si unisce a Ungheria, Polonia, Paesi Bassi, Finlandia e Svezia. Il Belgio, invece, ha scelto la via dell’astensione.

Alain Maron, ministro dell’Ambiente e per la Transizione per il Clima del Belgio, che detiene la presidenza di turno UE,  ostenta soddisfazione. “La delegazione europea potrà andare alla prossima Conferenza della parti sul clima (Cop29, dall’11 al 22 novembre 2024) a testa alta”. Come Ue, sottolinea, “è nostro dovere rispondere all’urgenza del collasso della biodiversità in Europa, ma anche consentire all’Unione europea di rispettare i suoi impegni internazionali”.

RIPRISTINO DELLA NATURA, COSA CAMBIA DA SUBITO 

Trattandosi di un regolamento, le nuove norme entreranno in vigore da subito. Da fare ci sarà molto, perché viene stabilito che tutti gli habitat terrestri, lacustri, marini, fluviali in cattive condizioni, dovranno essere recuperati al 30 per cento entro il 2030, con obiettivi vincolanti che salgono al 60 per cento entro il 2040 e al 90 per cento entro il 2050. Pulizia, bonifica, rimboschimento se e dove necessario, messa in sicurezza, sono tutte attività che ogni Stato membro dovrà portare avanti senza indugio. La priorità è data alle aree terrestri e marittime: il 20 per cento di queste dovrà essere strappata al degrado entro la fine del decennio.

In questo percorso di ripristino della natura gli Stati membri devono definire dei piani nazionali da presentare alla Commissione europea. Le strategie dovranno dimostrare come raggiungere gli obiettivi. I governi sono tenuti inoltre a monitorare e riferire sui loro progressi, sulla base di indicatori di biodiversità a livello dell’Ue.

Il regolamento stabilisce requisiti specifici per i diversi tipi di ecosistemi, compresi i terreni agricoli, le foreste e gli ecosistemi urbani. Gli Stati membri dovranno varare misure volte a migliorare due di questi tre indicatori: la popolazione delle farfalle di prato, lo stock di carbonio organico nei terreni minerali delle terre minerali delle terre coltivate e la quota di terreni agricoli con caratteristiche paesaggistiche ad alta diversità. A questo si aggiunge l’aumento della popolazione degli uccelli delle foreste e il contrasto alla cementificazione, altre due misure chiave del regolamento. Non dovrà esserci  alcuna perdita netta sugli spazi verdi urbani fino alla fine del 2030.

Gli Stati membri metteranno in atto misure volte a ripristinare le torbiere drenate e a contribuire a piantare almeno tre miliardi di alberi aggiuntivi entro il 2030 a livello dell’UE. Al fine di trasformare almeno 25.000 km di fiumi in fiumi a flusso libero entro il 2030, gli Stati membri adottino misure per rimuovere le barriere create dall’uomo alla connettività delle acque superficiali.

Fonte: EU News

Consiglio UE News e scheda

 

Ripristino della natura, il Consiglio della Ue approva la legge.
Ripristino della natura, il Consiglio della Ue approva la legge.
 
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