Anche gli Oceani avranno le aree protette, è il risultato dell’accordo storico all'Onu per il primo trattato internazionale a protezione dell'alto mare, quello che a oltre 200 miglia nautiche dalle coste esula dalle giurisdizioni nazionali e rappresenta i due terzi degli oceani, che costituiscono ecosistemi fondamentali per l'umanità. Il testo definito dai Paesi membri, sarà adottato dopo l'esame degli uffici legali e la traduzione nelle sei lingue delle Nazioni Unite. Dovrà essere ratificato, in seguito, da un numero sufficiente di Paesi. Il contenuto non è stato reso noto nel dettaglio ma si tratta di un passo avanti per l'attuazione dell'impegno '30x30' preso alla conferenza Onu di dicembre sulla biodiversità, per proteggere un terzo dei mari (e delle terre) entro il 2030.
Finora infatti non esistevano meccanismi legali per creare aree protette marine (Mpa) nelle acque internazionali difendendo la fauna e condividendo le risorse genetiche. Le acque oceaniche, benchè rappresentino i due terzi degli oceani e quasi la metà del pianeta, sono state a lungo ignorate negli impegni ambientali, a vantaggio delle zone costiere e di qualche spazio particolare.
La necessità di proteggere gli oceani nella loro interezza è emersa dal fatto che essi producono la metà dell'ossigeno che respiriamo e rappresentano il 95% della biosfera del pianeta, limitando il riscaldamento climatico assorbendo anidride carbonica.
Le principali minacce per gli oceani sono l'inquinamento, l'acidificazione delle acque e la pesca eccessiva. Tra i nodi che finora avevano impedito un accordo c'erano le procedure per creare le aree marine protette e il modello per gli studi di impatto ambientale.
"Una vittoria per il multilateralismo e per gli sforzi globali per contrastare le tendenze distruttive che minacciano la salute degli oceani, oggi e per le generazioni a venire", ha commentato il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres.
“Il Trattato ONU sulle aree protette negli Oceani apre la strada all'umanità per fornire finalmente protezione alla vita marina in vaste aree dell'oceano. La sua adozione colmerà una lacuna significativa nel diritto internazionale e offrirà un quadro ai governi per lavorare insieme per proteggere la salute globale degli oceani, la resilienza climatica, il benessere socioeconomico e la sicurezza alimentare di miliardi di persone. Siamo pronti a supportarne l'attuazione", afferma il direttore generale dell'IUCN, il dott. Bruno Oberle.