Il mare è una risorsa preziosa, ricco di biodiversità ed ecosistemi. Per la loro tutela, nelle nostre acque territoriali, esistono le Aree Marine Protette istituite ai sensi della legge 394 del 1991. Si tratta di aree protette a tutti gli effetti che possono essere a ridosso di coste o isole o solo superfici marine. Le AMP, oltre ad essere scrigni di bellezza, sono anche strumenti di conservazione e tutela della natura. L’Unione Europea, nella Strategia per la Biodiversità al 2030, ha posto particolare attenzione alla tutela del mare ed ha indicato, per la fine del decennio, l’obiettivo del raggiungimento del 30% di superficie tutelate anche a mare, oltre che a terra.
In Italia esistono attualmente 32 AMP, sommate ai siti marini della ReteNatura2000 si giunge al 13% della superficie tutelata a mare. Il 16% se si calcola anche il Santuario dei cetacei “Pelagos” nell’alto Tirreno. “Il 30% di superficie protetta a mare non è un obiettivo irraggiungibile – afferma il presidente di Federparchi Luca Santini in occasione della Giornata del Mare - anzi, con un po’ di buona volontà potrebbe essere relativamente semplice da realizzare. Il mare, infatti, è proprietà pubblica e istituire nuove Aree Marine Protette non andrebbe incontro alle difficoltà amministrative che spesso si registrano per i parchi a terra. Con impegno e collaborazione di tutti i soggetti interessati, possiamo centrare l’obiettivo europeo e salvaguardare le aree più delicate del nostro ecosistema marino.”
Nell'ambito delle attività di conservazione, Federparchi è capofila del progetto europeo Life A-MAR il cui obiettivo è quello di far conoscere e valorizzare i siti marini della rete NATURA2000, alcuni dei quali sono all’interno delle AMP, ma molti altri sono autonomi e poco noti pur essendo delle vere e proprie eccellenze naturalistiche.