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Master per la gestione delle aree protette, per dare valore alle eccellenze dei parchi

Alla facoltà di Architettura di Roma è stato presentato il Master dell’Università La Sapienza

( 14 Dicembre 2023 )

Pianificare, progettare e gestire le aree naturali protette, è questo i titolo della settima edizione  Master universitario di secondo livello che è stato presentato il 14 dicembre presso  la facoltà di architettura  dell’Università La Sapienza di Roma.  L’obiettivo del Master  è quello di creare  e rafforzare competenze con percorsi formativi e professionalizzanti  finalizzati a governare la complessità della gestione dei parchi.

La presentazione si è svolta presso il Dipartimento di Pianificazione, Design e Tecnologia dell’Architettura (PDTA) ed ha visto una folta rappresentanza di direttori e presidenti di aree protette provenienti da tutta Italia oltre che dei docenti del master. I saluti istituzionali sono stati svolti da Laura Ricci, direttrice del Master; Luca Santini, presidente Federparchi e Pierluigi Capone, presidente AIDAP, associazione direttori e funzionari di  parco. All'evento è intervento anche Vito Consoli, direttore Direzione Regionale  Ambiente Regione Lazio, che ha illustrato l'impegno della Regione per la tutela della biodiversità e per il potenziamento delle aree naturalui protette. 

Nell’intervento di apertura il presidente di Federparchi ha affermato: “Ritengo  molto importante il Master su progettazione e gestione delle aree protette anche per la possibilità di fornire una visione unitaria sulla gestione della complessità di un parco. La partecipazione non solo dei docenti ma di coloro che sono in prima linea nelle attività gestionali - di carattere scientifico, tecnico o amministrativo - costituisce un contributo prezioso per fare un passo avanti nella governance delle aree protette.

Mi preme in questa sede – ha aggiunto Santini – ricordare come sia importante avere sempre una visione ampia di quello che significa tutela della natura.  Tendiamo tutti noi a identificare tale attività soprattutto con la tutela della fauna, e in questo spesso  diamo priorità quasi sempre ai grandi mammiferi, tralasciando le specie “minori” come anfibi, rettili e insetti.  Ricordiamoci anche  che la componente animale  costituisce solo lo 0,3% della biomassa vivente, il resto è  mondo vegetale che merita più attenzione. Questo solo per dire che, come responsabili a vario titolo delle aree protette, dobbiamo seguire sempre le indicazioni scientifiche per raggiungere gli importanti obiettivi di tutela degli ecosistemi che sono indispensabili per la sopravvivenza dell’uomo.”

Di particolare interesse la tavola rotonda cui hanno partecipato il senatore Massimo Caleo, la vice presidente di Federparchi Santina Grande; Fausto Giovannelli, presidente parco Appennino Tosco Emiliano; Giovanni Mangano, presidente AMP Capo Milazzo; Aida Morelli, presidente parco regionale Delta Po Emilia-Romagna e Giampiero Sammuri, presidente del parco nazionale dell’Arcipelago Toscano.

Per il sen. Massimo Caleo,  che ha coordinato il dibattito, ha ricordato i tentativi di riforma della legge istitutiva dei parchi, al 394 del 1991 e la necessità di fare interventi organici e non spezzettati come accaduto di recente. E poi ha toccato il tema del clima:  “i cambiamenti climatici incidono anche sulla gestione delle aree protette e rendono necessarie sinergie con  nuove professionalità e competenze multidisciplinari.

Santina Grande, vice presidente di Federparchi,  si è soffermata sulle difficoltà dei parchi regionali.  “Nei piccoli parchi  - ha detto Grande – con poco personale e scarse risorse c’è il rischio di essere assorbiti  quasi solo dall’attività amministrativa e burocratica a discapito della mission di tutela. Ogni regione ha una sua legge sulle aree protette e purtroppo è difficile il confronto sia fra i parchi regionali che con quelli nazionali.  Eppure sul territorio i tempi sono cambiati, una volta il parco era visto come un ostacolo, che dice sempre no e pone divieti; adesso non è più così ma c’è ancora tanto da fare. Servirebbe anche una politica di educazione ambientale che parta dalle scuole per far capire il valore della tutela della natura a maggior ragione dopo l’ingresso dell’ambiente in Costituzione.”

Il percorso di studi del Master è stato impostato per fornire opportunità formative e di aggiornamento alle più ampie categorie di soggetti: dai dipendenti delle Aree Protette e degli Enti pubblici coinvolti nelle attività di conservazione, ai laureati di qualsiasi disciplina che desiderano entrare nel settore della conservazione della natura e della sua valorizzazione, fino agli Amministratori degli Enti gestori.

La scadenza per l’iscrizione al bando è fissata al 15 gennaio. Il Master è organizzato dal  Dipartimento PDTA (Pianificazione, Design, Tecnologia dell’Architettura) dell’Università La Sapienza di Roma, con il  patrocinio del Ministero dell’Ambiente e Sicurezza Energetica e del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, in collaborazione con  Federparchi e AIDAP.  

Master per la gestione delle aree protette, per dare valore alle eccellenze dei parchi
Master per la gestione delle aree protette, per dare valore alle eccellenze dei parchi
 
Master per la gestione delle aree protette, per dare valore alle eccellenze dei parchi
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